Tra mito e leggenda il cachi resta un frutto dalle proprietà nutrizionali importanti. Eccone elencate le principali:

  • Ricco di potassio, quindi con proprietà diuretiche e depurative.
  • Cospicuo apporto di fibre, per cui buon alleato dell’ intestino, non quando è acerbo. In questo caso infatti, per la massiccia presenza di tannini, al cachi vengono attribuite proprietà astringenti e antidiarroiche. Queste molecole inoltre hanno azione antinfiammatoria e antibatterica e, quando eccedono nel frutto provocano, se ingerito, la tipica percezione di avere la “bocca legata”.
  • Durante la maturazione, la quantità di tannini si riduce fortemente, viceversa, gli zuccheri (fruttosio e glucosio) aumentano. Per questo motivo le persone che sono affette da diabete o insulino-resistenza non ne devono abusare.

Una tradizione contadina tramanda che dal germoglio che si trova all’interno del seme dei cachi, si può prevedere che tipo di inverno avremo. Ricavati i semi bisogna tagliarli per il lungo, fino a scoprire il germoglio che potrà avere 3 tipologie di forme: forchetta, cucchiaio o coltello. Se il germoglio che troviamo è a forma di cucchiaio, cadrà molta neve, nel caso trovassimo una forchetta, avremo poca neve e un inverno mite e se invece scopriamo un coltello, allora ci toccherà un inverno con venti gelidi e taglienti. Io l’ho fatto!!! E guardate cosa è venuto fuori? Un cucchiaio!!! Quindi… prepariamo le pale, perché quest’inverno ci sarà tanto da spalare!